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Pontedera pareggia 0-0 contro i campioni livornesi del Torneo Aulisa.

Giovedì scorso, dopo una pausa di un anno, è partita la terza edizione del torneo Emanuele Aulisa (competizione amichevole di calcio a 11 tra le realtà arbitrali toscane). La nostra sezione è inserita nel primo gruppo assieme a Carrara, Viareggio, Pisa e Livorno.
Proprio i labronici sono stati gli avversari della prima gara, conclusasi con un ottimo (per noi) 0-0.
L’ossatura era pressoché la medesima del trionfale torneo “Ivo Pucciarelli”: tutti ragazzi di nuovo corso (a parte capitan Vitolo nessun altro è entrato nell’AIA prima del 2001).
L’epurazione di alcune senatori ha permesso la rinascita di un gruppo di buon livello (assieme al calcio, l’augurio è che da lì possano nascere ottimo arbitri). Ciò non significa essere ultracompetitivi per giocarsela con tutti, bensì affrontare le partite con maggiore rilassatezza.


Rispetto al Calcio a 5 ci manca fiato e movimento senza palla, mentre sembra essere tornata l’organizzazione, a patto di continuare sui livelli di giovedì.
Per le prossime partite, dichiarazioni del tipo “Le vinciamo tutte” conviene evitarle; i nostri obiettivi sono: conquistare almeno una vittoria (sempre sfuggita nelle edizioni precedenti), progredire di partita in partita (pure in caso di sconfitte più o meno pesanti) e soprattutto divertirsi.

La seconda sfida è in programma giovedì 26 novembre contro Viareggio in casa (campo “Galimberti”). Le convocazioni verranno diramate, come al solito, da David Vitolo. Chi ha partecipato contro Livorno non può non mancare. Appelli a partecipare nei confronti di: Davide Canesi, Giovanni Celano, Luca Guerrazzi e Leonardo Rocchi. La squadra sezione ha bisogno di voi.
Ah per far numero in panchina, con possibilità di scampoli di gara, è ben accetto anche Mirko De Biasi, il mitico pollo delle partite di poker in sezione.

PONTEDERA – LIVORNO 0-0 ore 20.45 Stadio comunale “Sporting Club” Pontedera.

Formazione Pontedera (di Livorno ce ne freghiamo): L. Zappolini (G. Casalini), A. Gini, D. Imparato, D. Vitolo, F. Melillo, P. Monti, E. Zingoni, A. Zuanel, D. Donzello, G. Arvia (M. Mangini), R. Turini. A disp.: M. La Manna. All.: D. Vitolo. Folklore: A. Pasquariello.
ARBITRO: Trapani di Pisa.
AA1: Gino Licursi di Pisa.
AA2: boh di Pisa.

Pagelle:

Luca Zappolini 7: gioca sia in porta (nel primo tempo) che sulla fascia destra (nella ripresa), prima di lasciare spazio a Mangini. In ambedue i ruoli non sfigura. Da estremo difensore esibisce due ottime uscite, da ala arriva addirittura alla conclusione, il tutto condito da urli d’incitamento isterici. Pazzo.

Giacomo Casalini 6,5: portiere nel secondo tempo, inizia la sua l’avventura con note da rabbrividire (due uscite sbagliate), ma poi si aggiusta, compiendo parate fondamentali e dando sicurezza alla difesa. Rimediato.

Alessio Gini 6,5: quando “spazzare” diventa un imperativo, i piedoni di Alessio (ha il 45 ed è alto 1.75) sono fondamentali. Le sue vergate coprono quasi sempre i 50 metri permettendo alla retroguardia di respirare. Cannone.

Domenico Imparato 7: da questa partita lo “sfaticato” assume un altro soprannome: Jerry, in riferimento al mitico topolino uscito dalla mente di William Hanna e Joseph Barbera. Tom è chiaramente capitan Vitolo col quale bisticcia alla prima occasione utile (ma non è mai lui a fare la prima mossa), uscendone però sempre vincitore grazie ad una partita pressoché perfetta. Avanti così Jerry.

David Vitolo 7,5: se nella mitica coppia Tom & Jerry (il gatto e il topo usciti dalla mente bla bla bla), il ruolo del topolino spetta all’Imparato, quello del gatto Tom appartiene di diritto a Vitolo. Quasi fosse una contrapposizione naturale (come quella tra gatto e topo appunto) David-Tom non perde occasione per “andare a caccia” di Impa-Jerry accusandolo di chissà quali sbagli. Purtroppo per lui, data la prestazione di Impa-Jerry, finisce con fare la figura del pirla, proprio al pari di Tom nel cartone animato uscito dalla mente bla bla bla.
A parte gli scherzi, David merita il miglior voto della serata per come sta organizzando il torneo Aulisa e soprattutto per aver avuto l’intuizione di schierare la squadra col 4-1-4-1. Senza tale modulo sarebbe stato difficile conquistare un punto (il massimo per noi). Infine, complimenti per la sua prestazione sul terreno di gioco; sbaglia solo in un occasione quando anziché stendere l’avversario stende Monti lasciando molto spazio a Livorno.
Oh capitano nostro capitano.

Federico Melillo 6,5: gioca da terzino destro in maniera piuttosto solida. Tende però a lamentarsi dei compagni che occupano la posizione di fronte a lui. Quando ha davanti l’Arvia se la prende con l’Arvia; quando ha davanti lo Zappolini se la prende con lo Zappolini; quando ha davanti il Mangini se la prende col Mangini… e che cazzo!

Elia Zingoni 6: nel primo tempo, le nostre manovre passano quasi tutte dalla parte sinistra, dove lui è quasi sempre pronto. Scompare un po’ nella ripresa complice la stanchezza e un rapporto burrascoso col l’arbitro. Fumino fondamentale.

Alessandro Zuanel 6: da uno dei giocatori col maggior tasso tecnico ci attendiamo di più. Come Zingoni si eclissa nella ripresa (per stanchezza manifesta), limitandosi a calciare il pallone di prima quando invece gli si chiede di crear gioco. Lotta comunque su ogni pallone. Spompato.

Daniele Donzello 7: strano che abbia concluso la partita senza ammonizione. In totale avrà commesso 10-15 falli, ogni cinque minuti un malcapitato livornese si becca una sua bella tronata. Passa molto tempo prono e a braccia alte ad invocare la clemenza dell’arbitro. Ad ogni modo non si arrende mai, dimostrandosi più volte l’anima del centrocampo. Ispirato.

Riccardo Turini 6,5: date le trincee difensive si rende subito conto che gli arriveranno pochi palloni. Il Turo però non si perde d’anima (come invece ha fatto in altre partite), cercando di estrapolare il meglio da quanto gli capita a tiro. Motivato.

Gianfranco Arvia 6: gioca un tempo da esterno destro, pur non essendo il suo ruolo recupera buoni palloni e in una circostanza giunge sul fondo per il cross. Sorpresa.

Maurizio Mangini 6: In “Vai in Africa Celestino” Francesco De Gregori canta: “Pezzi stella, pezzi di costellazione, pezzi d’amore eterno, pezzi di stagione, pezzi di ceramica, pezzi di vetro…” Per il Mangio “Pezzi di partita” o meglio “Pezzo di partita”, quando basta comunque per raggiungere la sufficienza. Non si esibisce in anacronistici dribbling, ma pressa e tiene la posizione. Pezzo giusto.

Pio Malnoto

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