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Il presidente regionale Ciro Camerota a Pontedera.

CamerotaIeri sera a Pontedera abbiamo avuto la gradita visita del presidente regionale Camerota con sei collaboratori. Premesso che per la C.R.A. questa visita è un obbligo (come ha rilevato Ciro), sancito dal regolamento dell’A.I.A. e che Marcello Nicchi ha caldeggiato da effettuarsi entro fine anno 09, quella di ieri si è trasformata in un piacevole incontro.

Mi è sembrato di leggere nelle parole dell’amico Camerota, un qualcosa che sa di rinnovamento nel rapporto arbitri – Commissione e sezione – CRA. Mi spiego meglio.

Il presidente nazionale credo voglia inaugurare un periodo di estrema chiarezza e limpidità tra la base e i vertici regionali rendendo finalmente giustizia a quelle scriteriate incongruenze che nuocevano all’AIA. L’applicazione univoca del  Regolamento  dagli esordienti alla serie A forse rimarrà una chimera, ma almeno ora le direttive di tutti gli organi tecnici sono le stesse, e non è poco.

L’attenzione alla formazione dei giovani, ma anche di chi deve controllarli (gli OA) indica che le parole di Nicchi “ci sono troppe persone alla Mutua nell’AIA” cominciano ad avere applicazione, pur discernendo da caso in caso. Giustamente non ci servono i fenomeni (ben vengano se ce ne siano), ma giovani motivati che abbiano voglia di divertirsi a fare l’arbitro e che offrano rendimenti dignitosi.

Chi non se la sente, può dirottare altrove le proprie aspirazioni sportive. Come dice Leo ” player out”. Tre le linee guida: Preparazione atletica, conoscenza del regolamento, personalità e soprattutto sudore nel voler conquistare l’obiettivo lavorando, lavorando e ancora lavorando, che poi vuol dire solo fare esperienza arbitrando.

La personalità si sa non si compra al mercato, ma il resto è raggiungibile con l’impegno e l’applicazione costante, anche nelle cosidette piccole cose. Il rapporto di gara, per esempio, rimane incomprensibilmente uno scoglio insormontabile per gli arbitri, ed anche come abbiamo udito per gli assistenti.

Camerota non ha fatto altro che confermare la linea che Valter finalmente ha inaugurato. Per le prime volte, e a Pontedera è stato addirittura per un anno, si richiama, poi scattano le sospensioni. Il sentore che qua si stava operando bene si è avuto subito dal tono offeso (e quasi di derisione in alcune risposte), che si è levato ai primi provvedimenti. Quindi avanti su questa rotta.

Devo poi rilevare verso il termine della riunione le accorate parole di Valter rivolte al presidente, nelle quali ha perorato la causa dell’intera sezione di Pontedera anche alla luce dei lusinghieri risultati fin qui raggiunti, sperando che questi ultimi non siano effimeri come nel passato.

Leggendo tra le righe vi si trova l’affetto che ha per tutti gli associati e la voglia di vederli in alto, nonostante i giusti interventi discipliari che devono servire solo a crescere. Cari colleghi continuiamo a volere sempre il massimo delle nostre prestazioni e saremo ripagati. Il cammino è lungo e difficile, ma insieme ce la faremo.

Mario Orsini

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