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Hasta la Victoria





Gara Amichevole:
Carrara – Pontedera 0-1
Campo Comunale “Nuova Covetta” Avenza-Carrara (MS) – sintetico.

Tabellino
PONTEDERA: Casalini, Mangini, Imparato, Vitolo, Zappolini, Monti, Melillo, Donzello, De Biasi (dal 10’ del 2t Natale), Arvia (dal 10’ del 2t Zuanel), Turini.
A disposizione: nessuno più.
Allenatore, dirigente, massaggiatore, medico, capitano, vice capitano, tira rigori, infortunato (un po’ come la Rai: “di tutto di più”): David Vitolo.
Allenatore in seconda (di facciata, solo per far vedere alle potenze straniere che non siamo al despotismo assoluto): Alessandro Zuanel.
Folklore: Mirko De Biasi. Arriva tardi, s’impunta nel prendere la sua auto perché troppo pressato in quella degli altri, gioca più di un tempo pretendendo poi la luna e beccandosi sfottò a ripetizione. Più Folklore di così.
CARRARA: erano sempre undici in campo.
RETI: Zappolini sul finire del primo tempo.
NOTE: ammonito Donzello. Da metà del secondo tempo sino alla fine, Pontedera in dieci uomini (i cambi erano già stati effettuati) per l’infortunio a David Vitolo, costretto ad uscire dopo aver subito un violento colpo alla testa in un contrasto di gioco.
Cronaca
Si gioca al Marconcini, allo Sporting Club, oppure alla play station?
A causa delle avverse condizioni meteorologiche, Pontedera-Carrara sembrava caduta in un anatema manzoniano: “questa partita non s’ha da fare”. Da qui le domande di cui sopra e soprattutto lo spostamento in fretta e furia in casa dei nostri avversari, in possesso, loro, di un terreno di gioco praticabile. E che terreno.
Potendera-Carrara, divenuta poi Carrara-Pontedera si è disputata sullo splendido manto sintetico del “Nuova Covetta” ad Avenza (MS). Le voci narrano sia stato finanziato da Gianluigi Buffon. Ebbene, il portiere della nazionale (per ovvie ragioni questo scriba non può dire della Juventus, puah) non ha badato a spese, regalando alla sua città un manto artificiale degno di uno stadio di prim’ordine.
Nei primi minuti di gioco, è Carrara a mantenere un certo predominio. Al quinto minuto: lancio profondo nella nostra area, Casalini, in anticipo, chiama palla a Zappolini; i due non s’intendono e la punta avversaria ne approfitta per tirare in porta. Sbroglia tutto Mangini il quale, chiudendo la diagonale alla perfezione (roba da fantascienza, roba da “Ho visto cose che voi umani bla, bla, bla…) salva sulla riga.

Da lì in avanti è un nostro assolo, fatta eccezione per qualche punizione regalata. L’ottimo centrocampo, composto da Donzello e Melillo, permette all’asse Monti-Turini di costruire occasioni da gol. Quando Riccardo è in forma lo si capisce anche dal fatto che diventa simpatico come un “gatto fradicio lanciato nel muso per la coda”. Nonostante le ottime geometrie col primo citato, non perde occasione per tirar fuori frasi carinissime quali: “Sei fuori dalla partita”, suscitando nel destinatario la voglia (solo la voglia sia chiaro) di non degnarlo più di un pallone.
Le azioni più pericolose partono tutte da lì e quindi, gioco forza, il gol arriva dall’altra parte, sulla combinazione De Biasi-Zappolini.
Mirko, disimpegnando, lancia una palla al limite dell’area avversaria, Zappognappo ci crede e, una volta di fronte al portiere, ricorre alla sua arma segreta: la faccia da innocente cerbiatto. L’estremo difensore, vinto dalla tenerezza, non può far altro che lisciare il pallone, regalando al candido ragazzo la possibilità d’appoggiare in rete con un comodo piatto destro.
Carrara 0, Pontedera 1. Il primo tempo si chiude con questo parziale.
Nella ripresa, le possibilità del raddoppio abbondano e se non fosse per la pessima mira di Turini e Monti, lo 0-2 sarebbe stato una formalità.
A dire il vero, la seconda rete la segniamo, con Zuanel (appena entrato assieme a Natale al posto di Arvia e De Biasi), abile nel trafiggere il portiere avversario su suggerimento di Monti. Peccato l’assistente n. 2 lo peschi in fuorigioco, molto dubbio.
Niente di male, il nostro predominio continua imperterrito, tuttavia, a metà del secondo tempo, perdiamo Vitolo per infortunio.
Il capitano, intervenendo in scivolata su un avversario, rimane colpito in maniera fortuita alla testa. Un contrasto molto forte che lo costringe ad abbandonare il terreno di gioco in preda ad emicrania.
In dieci contro undici, Donzello sostituisce David al centro della difesa, Turini arretra maggiormente a centrocampo, mentre a Zuanel rimane il compito di dare profondità.
Il riassestamento funziona, il fortino pontederese resiste (unico rischio un errato disimpegno di Casalini) e quando Imparato scongiura anche l’ultima azione carrarese, la vittoria è ufficiale.

Pagelle
Casalini 6,5: coadiuvato da un’ottima difesa non subisce tiri nello specchio. I suoi migliori interventi li mostra nelle uscite: sempre attento, sempre autoritario, o forse no. In due occasioni mette a dura propria le coronarie dei suoi compagni: nella prima rimedia Mangini, nella seconda lui stesso. Attentatore.

Mangini 7: il terzino sinistro è il suo ruolo. A tratti soffre il n. 7 carrarese, ciò nonostante, grazie all’aiuto dei compagni, riesce a contenerlo senza troppi problemi. Spettacolare in quattro falli semi-tattici ove anziché lasciar passare l’uomo decide di stenderlo sfruttando la stazza. Perfetto nel salvataggio sulla riga ad inizio partita e nelle rimesse laterali. Ne sbaglia solo una, nei primi minuti, quando si fa prendere dalla manginite cronica di servire il compagno al centro. Da quel momento, Zuanel lo subissa ad ogni rimessa con la frase: “Mangio. Lunga e in fascia! Mangio. Lunga e in fascia”, debellando così la malattia. Rinsanito.

Imparato 7,5: quando non deve impostare, ma “solo” difendere a più non posso, si conferma difensore centrale imprescindibile. Da rivedere nel rapporto col direttore di gara: eccessive le sue proteste. Qualora avesse trovato un arbitro più anziano, assai meno disposto a sopportare un giovincello impertinente, seppur collega, sarebbe stato senza dubbio cacciato.

Inveisce contro la terna persino a fine gara, a vittoria ormai acquisita. Si calma solo dopo lunghi conciliaboli al telefono con una colei. Innamorato.

Vitolo 8: quando non ci sono attaccanti veloci a puntarlo, David è un baluardo insuperabile. Nessun errore a lui imputabile, finché resta in campo è perfetto.

Mannaggia aver ricevuto quel colpo in testa e fortuna però che gli accertamenti in ospedale non l’hanno costretto a rimanere in osservazione: se la cava con una prognosi di due giorni di riposo. Anche lui molto attivo con la terna, al secondo minuto del primo tempo si lascia scappare verso l’arbitro: “Ci siamo anche noi!!!!”. Corbezzoli quant’era carico e in palla.


Zappolini 8: per l’autore della rete decisiva, un voto diverso sarebbe stato blasfemo. E pensare che aveva iniziato in maniera funesta in un mia-tua da comiche calcistiche col Casalini. A centrocampo esibisce il meglio di sé, a dispetto del suo ruolo iniziale di terzino destro. In occasione della rete è bravo a mettere pressione al portiere. Menomale, a porta sguarnita, non ha avuto la pazza idea di tirare con la trivela, da lui spesso esibita, con scarsi risultati, agli allenamenti. Non è stato pazzo, ma ha voluto esultare, dopo il gol, come il pazzo-Pazzini. Questa te la perdoniamo, una trivela sbagliata no. Imitatore.

Natale 7: il nocciolone che non ti aspetti. Sempre taciturno, pacato sino all’addormentamento, nella sfida contro Carrara lascia partire un urlo da tenore. Appena ci siamo accorti che era stato lui, è voluta un’azione insistita di Carrara per riprendersi dallo stupore. Eppur si sente.

Melillo 7,5: uno dei migliori mai visti. Di solito cala alla distanza; ha avuto una lieve flessione ad inizio secondo tempo, ma appena richiamato all’ordine, da buon soldatino, è tornato sui livelli d’inizio partita. Diligente.

Donzello 8: forse il migliore in campo in assoluto. È anche l’unico ammonito, ma anche l’unico sempre presente, sia che giochi a centrocampo, sia al centro della difesa dopo l’uscita forzata di Vitolo. Difficile aggiungere altro in una prestazione pressoché perfetta. Cavaliere errante.

De Biasi 6,5: in una squadra serve anche chi mette un po’ di zizzania. Nella nostra questo ruolo spetta a Mirko (anche ai tempi del torneo Aulisa, gli unici mugugni furono suoi). Per carità, niente di trascendentale, come al solito mal digerisce la sostituzione, avvenuta nella ripresa per stanchezza manifesta, dopo una partita assai generosa.

Fosse ministro della Repubblica si approverebbe un decreto legge in cui impone la sua insostituibilità nella partite di calcio. Oppure, qualora fosse il figlio dello sceicco proprietario del Manchester City, altro che Balotelli, Dzeko o Tevez, la punta centrale sarebbe lui, altrimenti niente stipendi da parte del genitore. Insaziabile (e per quanto mangia mai aggettivo è stato più azzeccato).

Arvia 6,5: a furor di popolo gli viene assegnato il n. 10. Gianfranco ha i colpi di tacco, i palleggi da giocoliere, i tiri inventati. Per fortuna non ne ha esibiti troppi in partita, anzi si è spesso inserito in qualche uno-due di pregevole fattura. Quando, dopo quindici minuti nella ripresa, in preda alla stanchezza, tergiversa al limite, regalando il possesso a Carrara e facendoci passare alcuni secondi d’ordinaria follia, è il canto del cigno. Fantasioso.

Zuanel 7,5: martedì voleva fare il dirigente, mercoledì l’allenatore, giovedì, a ridosso della partita, ha gettato la maschera: “Entro gli ultimi dieci minuti”. Messaggio al cui interno era fin troppo esplicito: “Gioco tutto il secondo tempo”, cosa in effetti avvenuta.

Prima dell’inizio della gara è stato fatto un sondaggio:“Alzi la mano chi crede che Alessandro giocherà a malapena gli ultimi dieci minuti”. Pur di non esprimere voto favorevole, qualcuno ha sradicato le mattonelle dello spogliatoio (il Melillo a colpi di testa, l’Arvia a colpi di tacco, il Donzello a colpi di tango) nascondendosi sottoterra. Il Casalini ha dichiarato: “Se Zuanel resiste in panchina fino agli ultimi dieci minuti, vendo Cavani al fantacalcio”. Mentre Zappolini, sarebbe stato disposto a non procrastinare più l’operazione per diventare donna.

Anche questo ha unito lo spogliatoio. Motivatore.

Turini 6,5: era in forma il buon Riccardo: dinamico, voglioso e con la rabbia da gol. Peccato non riesca a buttarla dentro e anzi si divori delle occasioni clamorose (in compagnia anche dello scriba) e in almeno due circostanze ignori l’uomo solo a centro area. Qualora avesse segnato, il suo voto sarebbe salito in paradiso, non avendo finalizzato paga dazio. Non certo con l’insufficienza; non se la meriterebbe Arruffone.

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