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Coesione e confronto alla base del successo

arbitriSi conclude la stagione 2013-2014 e subito ne inizia un’altra, con il rilancio di nuovi buoni propositi sulla scia della stagione che fu.

Ormai da molti anni si è lanciata l’idea di promuovere il corso arbitri con le magliette propagandistiche nei vari campionati nazionali più seguiti e si è resa concreta la possibilità di mandare e-mail e lettere e di pubblicare manifesti lungo le strade delle città per attrarre più giovani possibili nel mondo dell’arbitraggio, grazie ai fondi messi a disposizione alle sezioni dall’Associazione.

Dall’assemblea biennale, che si tiene presso tutte le sezioni di Italia, è emerso questo dato sia sotto il profilo del budget impiegato, sia sotto il profilo dei risultati ottenuti: per quanto concerne la Toscana, regione che vede nei campionati nazionali moltissimi arbitri (gli Internazionali Banti e Rocchi e il promettente Irrati nonché gli assistenti Manganelli, anch’egli internazionale, e Bianchi e Vuoto appartenenti all’organico della Commissione Arbitri Nazionale di serie A, Baracani, Pinzani etc.) questo risultato si è particolarmente accentuato con un resoconto, fornito dalle varie sezioni per l’appunto toscane, che mostra come, negli ultimi due anni, il numero di “nuovi arbitri” sia pressoché raddoppiato, a dimostrazione del buon lavoro che si sta facendo.

È questo quello che emerge da un’analisi comparata dei dati raccolti in queste assemblee, che, vedono l’importante lettura della relazione biennale da parte del Presidente di Sezione, la quale viene messa ai voti davanti all’Assemblea che si riunisce in prima convocazione e, se necessario, in seconda convocazione.

Detto questo, come dovrebbe fare chiunque abbia un minimo di curiosità, si può ricercare con maggiore impegno le basi di questo “successo”, perché, di fatto, questo risultato non può non essere frutto di un lavoro messo in opera dall’intero complesso toscano, orchestrato dal Presidente del Comitato Regionale Arbitri Toscana Matteo Trefoloni e dalla sua commissione, che, dalla stagione 2010-2011, lavorano affiatati in un progetto di svecchiamento o di “rottamazione” (tanto per sfruttare la modernità del termine coniato peraltro da un Toscano ex-arbitro), e dalle varie sezioni, che lavorano ognuna nel proprio interesse ma sotto l’ottica della coesione e del confronto.

La stagione 2013-2014, ad esempio, si è distinta per una folta presenza di attività associative indette dalle varie sezioni e promosse dalle sezioni stesse ai propri associati e dallo stesso CRA Toscana: per esempio, partendo dalla “Cena dei Nazionali”, evento di prestigio in ambito regionale, fortemente voluto dal Presidente Trefoloni unitamente a tutta la Consulta Regionale Toscana, riservato agli Arbitri e Dirigenti toscani che operano a vario titolo sia a livello nazionale che internazionale; oppure, ancora, la prosecuzione del Torneo Aulisa (Settima edizione), ossia un torneo di calcio a 11 tra le varie sezioni della Toscana in memoria di un promettente arbitro della Sezione di Empoli Emanuele Aulisa; quindi, i vari appuntamenti come il Memorial Giunti (Valdarno), il Memorial Mini (Livorno), organizzato in concomitanza con il raduno Play-off e Play-Out e che quindi ha visto la presenza dei migliori 40 arbitri appartenenti all’organico regionale, il Memorial Muttini (Carrara).

Questi eventi sono sicuramente momenti di forte spirito di amicizia e di comunanza della medesima passione e sono organizzati sempre con un grande entusiasmo dai vari “promotori”, tanto da essere apprezzati da tutti, basti notare la numerosa affluenza (anche di sezioni extra-regionali), e tanto da far sì che se ne parli per molto tempo dentro e fuori i locali sezionali.

Tutto ciò, unitamente alla presenza di importanti esponenti di spicco della categoria arbitrale e alla presenza dei componenti della commissione Toscana, crea un ambiente prettamente “familiare” e così come le famiglie si creano una reputazione al di fuori della stessa, l’Associazione Italiana Arbitri, con la peculiarità toscana, si crea un curriculum di tutto rispetto, con prerogative di terzietà, trasparenza, serietà e fratellanza. Forse è davvero il termine “fratellanza” che rappresenta più correttamente quello che scaturisce dalle assemblee biennali sezionali, perché tutti i componenti della famiglia (le sezioni) coordinati dal “pater familias” (il CRA Toscana), lavorano l’uno per l’altro, condividendo obbiettivi e progetti (basti pensare che è stata proposta la partecipazione, al prossimo raduno regionale di Seconda Categoria, a tre meritevoli e promettenti arbitri appartenenti all’organico sezionale) e proponendo soluzioni ai problemi di tutti (per esempio il numero decrescente, ma ancora elevato, di dimissionari dall’Associazione: il risultato è sicuramente positivo, ma lascia ancora ampi margini di miglioramento nel corso delle prossime annate).

Concludendo, direi che stiamo costruendo tutti assieme un percorso più sicuro e più bello per gli arbitri futuri, nella speranza di vedere la Toscana brillare ancora per le proprie iniziative e per la soddisfazione dei propri associati, in fondo, si vede subito chi lavora bene e chi lavora meno bene, grazie anche all’introduzione di Sinfonia For You e dei più specifici e reiterati controlli all’operatività dell’intero gruppo: come una macchina, laddove un meccanismo cigola perché poco lubrificato, in Toscana si sta cercando di far funzionare un complesso, aiutandoci l’uno con l’altro, a sostegno degli elementi un po’ meno forti (sarebbe assurdo pensare che non ce ne siano), con l’obbiettivo di creare una struttura solida e efficiente.

Davide Delgadillo

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