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Fare l’Arbitro

Sono ormai quasi 6 anni che sono Associato presso la Sezione AIA di Pontedera e circa 4 anni fa ho scritto questo piccolo “ritaglio” per invitare nuovi ragazzi e nuove ragazzi ad iscriversi presso la nostra sezione. Lo ripropongo in seguito, perché a distanza di due anni mi ha fatto piacere rileggere un mio pensiero, che tutt’ora fa parte del mio modo di affrontare l’arbitraggio. A distanza di due anni, questo pensiero è più vivo che mai e posso ammettere che ciò che mi ha dato l’arbitraggio è qualcosa di introvabile. E’ una cosa che ti cresce, ti fa maturare e ti può dare molte soddisfazioni. Provatelo!

Davide Delgadillo
Arbitro Effettivo cat. Eccellenza
23 anni

L’Associazione Italiana Arbitri ha ufficialmente aperto le iscrizioni al nuovo corso arbitri 2014. Pontedera è una sezione con più di cento associati, più di cento tra ragazzi e ragazze, con la stessa grande passione per un mondo sempre sotto gli occhi di tutti, un mondo pulito e onesto, un mondo aperto a tutti. Stanno per ricominciare le lezioni sul regolamento del giuoco del calcio, un libricino sconosciuto a molti, compresi calciatori di serie A e B.
Il corso è gratuito ed è frequentabile per coloro che hanno compiuto 15 anni e non hanno compiuto ancora 35 anni di età. Ragazzi, ragazze, giovani, che vogliono mettersi alla prova in qualcosa di nuovo, che garantisce loro delle emozioni non perseguibili in qualsiasi altro ambiente. L’arbitro è bello, è una figura di fondamentale importanza in mezzo al campo, è un giudice “super partes” che sa prendersi delle grandissime responsabilità. I ragazzi si chiederanno sicuramente: “ma chi me lo fa fare di andare a arbitrare a ricevere insulti?”. Ovviamente, innegabile il fatto che gli arbitri siano sempre sotto una lente, che li osserva e li punzecchia per ogni errore commesso; verissimo, ma spesso non si considera quell’emozione che si prova nell’assegnare un rigore, quell’emozione che si prova quando i dirigenti a fine partita si complimentano, quell’emozione che si prova quando si legge, sul giornalino di provincia, il proprio nome con accanto il proprio bel voto, quell’emozione che si prova quando ti designano per una categoria superiore. Queste sono cose che gratificano, che accrescono il bagaglio culturale di chiunque entri in questo fantastico mondo. Si direbbe che “Tentar non nuoce”, visto che a ognuno di noi e di voi è data la grande possibilità di diventare un arbitro di serie A. L’arbitro percepisce un rimborso per la gara diretta, riceve la tessera federale per accedere a ogni stadio italiano gratis, riceve un credito scolastico, riceve la divisa di una bellissima associazione, quale l’AIA. Insomma i vantaggi sono molti, tutti possono sognare, tutti possono provare e poi smettere. Fra l’altro, la sezione organizza numerose attività associative, dal calcetto, al fantacalcio, a tornei di biliardino, a trasferte per vedere gare di Serie A. Ognuno è libero di scegliere, però non è giusto che lo faccia sulla base degli stereotipi dell’arbitro “venduto”. Dateci una possibilità e vedrete che noi arbitri non siamo poi così male, datevi una possibilità e vedrete che vi divertirete tantissimo, perché poi è questo che conta: Divertirsi. L’AIA esporta valori quali l’amicizia, il rispetto, la presa di coscienza di se stessi e l’idea di una grande famiglia. Se il calcio è la vostra passione, provate perché vi divertirete un sacco. A smettere non ci vuole niente, ma per cominciare bisogna superare questi pregiudizi nei confronti dei fischietti italiani. Vedrete che se diventerete arbitri, avrete già fatto un enorme passo avanti, avrete superato le barriere del pregiudizio, quel pregiudizio che “infetta” la maggior parte delle persone.

La nostra sezione è a Pontedera c/o lo stadio Comunale, in via Vittorio Veneto.

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